Il 28-29 settembre 2018 si svolgerà il convegno Urban Nexus – Città e Iperluoghi, coordina Emanuela Casti Direttore del Centro Studi sul Territoriodell’Università degli Studi di Bergamo (CST), responsabile del DiathesisLab e ideatrice/coordinatrice dell’iniziativa RIFO sostenuta dalla Fondazione Pesenti.
Il convegno presenta i risultati della ricerca Urban Nexus, finanziata dall’Università di Bergamo all’interno del Programma Excellence initiative e coordinata dal Centro Studi sul Territorio in collaborazione con i Dipartimenti di Lingue, letterature e culture straniere e di Ingegneria gestionale, dell’informazione e della produzione. Tale ricerca ha promosso un partenariato con due Atenei stranieri, l’EPFL (École Polytechnique Fédérale de Lausanne) e l’Anglia Ruskin University di Cambridge ed è stata affiancata dall’ISTAT di Roma (gruppo di lavoro sulle smart city e i Big Data) e dal CNR-IREA di Milano.
Partendo dal dinamismo della “città” nell’Era della mondializzazione e dalla sua configurazione policentrica e reticolare, la ricerca ha indagato l’utilizzo dei Big Data nelle analisi socio-territoriali ed ha sperimentato nuovi algoritmi in grado di elaborare e comunicare visivamente la complessità delle informazioni.
Seguendo il paradigma della scienza data-driven, che integra le conoscenze delle scienze informatiche e computazionali con quelle delle scienze territoriali, sono state interpretate e prodotte elaborazioni affiancate a quelle ottenute mediante dati raccolti da istituzioni pubbliche, con l’obiettivo di tracciare il dinamismo degli abitanti e delineare la polarità dei nodi urbani.
L’indagine ha riguardato le nuove forme di spazio pubblico – i cosiddetti “iperluoghi” come i centri commerciali, gli aeroporti, le stazioni, i parchi d’attrazione, i luoghi culturali – e la mobilità urbana che stanno riconfigurando anche città di medie dimensioni come Bergamo, Losanna, Cambridge.
Fin dall’inizio, sono apparse evidenti sia la complessità che la potenzialità di un gruppo multidisciplinare per ideare metodologie e percorsi di analisi ibridi, capaci di fondere le competenze interpretative dei geografi e degli analisti del territorio con quelle dei sistemi computazionali degli ingegneri in un approccio in-disciplinare.
Il convegno sottopone ad esperti internazionali i risultati conseguiti dalla ricerca e le piste analitiche tracciate dal network di ricercatori offrendo agli attori pubblici e privati del territorio una piattaforma di idee e riflessioni nel segno del trasferimento tecnologico a cui l’Università degli Studi di Bergamo risponde quale azione di Terza Missione.
Ingresso gratuito. Si prega di confermare la presenza inviando una mail a: diathesis@unibg.it
RIFO e il CST Diathesis alla Notte Europea della Geografia
Dalla “cartina”al centro commerciale, Bergamo.
6 aprile 2018 Bergamo, Oriocenter – Si è tenuta l’edizione di Bergamo della Notte Europea della Geografia, dal titolo Dalla “cartina”al centro commerciale, organizzata dal Centro Studi sul Territorio dell’Università degli Studi di Bergamo (CST), con il supporto di Fondazione Pesenti.
La Notte Europea della Geografia è un’iniziativa promossa da EUGEO (European Association of Geographical Societies), AGeI (Associazione Geografi Italiani), Comitato Italiano UGI (Unione Geografica Internazionale) e tutte le altre associazioni geografiche nazionali ed europee. La manifestazione prevede un insieme di eventi che coinvolgono geografi, università, laboratori, associazioni e appassionati di viaggi e turismo nella serata del 6 aprile 2018.
Uscendo dagli spazi accademici, i geografi si rivolgono al grande pubblico con l’obiettivo di mostrare cosa è diventata la Geografia e come essa risulti oggi strategica per rispondere alle sfide e ai problemi relativi alla rigenerazione urbana, all’ambiente, alla mobilità, insomma, a tutti i nuovi fenomeni sociali esibiti dal territorio.
La Geografia infatti ha cambiato gli “occhiali” con cui guardare il mondo e ha abbandonato la “cartina” per rappresentarlo, ideando innovativi sistemi di mapping interattivi e multimediali.
La serata di Bergamo si è svolta in 4 diversi momenti:
Tavola rotonda sul ruolo della disciplina nell’analisi dei sistemi urbani, degli spazi pubblici e del nuovo concetto di “abitante” dal titolo “Il Centro commerciale è uno spazio pubblico?”
Spazio espositivo con materiali mapping, infografici e video sulla progettazione ambientale, sul turismo internazionale e sulla progettazione e rigenerazione urbana.
Escursione dal titolo “Bergamo a più velocità: dal paesaggio dei magredi a quello dei parcheggi”; un itinerario ragionato dall’Orio Center all’aeroporto internazionale Il Caravaggio di Orio al Serio per riscoprire il valore della mobilità lenta in un contesto a mobilità accelerata e ricostruire l’evoluzione paesaggistica del polo intermodale.
“GeoMapLab”: un laboratorio di applicazione del webmapping organizzato attorno ad alcune postazioni PC e tablet per comprendere la programmazione dei sistemi partecipativi e costruire nuove mappe con GIS open-source.
Tavola rotonda. “Il centro commerciale è uno spazio pubblico?”
Programma
Coordinatore: Emanuela Casti, Direttore del Centro Studi sul Territorio dell’Università degli Studi di Bergamo
Apertura dei lavori: Giancarlo Bassi, Presidente del Consorzio Operatori Oriocenter
Interventi dei Geografi: Libera D’Alessandro, Università degli Studi di Napoli «L’Orientale» Giuseppe Gambazza, Università degli Studi di Milano Teresa Graziano, Università degli Studi di Catania Carlo Salone, Università degli Studi di Torino Massimiliano Tabusi, Università per Stranieri di Siena
Con: Fulvio Adobati, Università degli Studi di Bergamo Giorgio Gori, Sindaco del Comune di Bergamo Matteo Rossi, Presidente della Provincia di Bergamo Luca Tamini, Politecnico di Milano
La Notte Europea della Geografia | a Bergamo
La scelta dell’Oriocenter come sede della Notte Europea della Geografia è provocatoria e ha lo scopo di mostrare il contributo della Geografia all’analisi del rapporto tra attività commerciali e spazi pubblici nell’era della mondializzazione.
Si tratta di guardare la “città”, da un lato, come un “organismo” non più suddiviso in centro/periferia ma piuttosto come un sistema osmotico centrato sulla mobilità; dall’altro, come un nodo internazionale inserito in una reticolarità dove si intrecciano le dinamiche del locale e del globale.
Avvalendosi di differenti forme comunicative (discorsive, visuali, ipertestuali e di osservazione diretta), l’evento prospetta il ruolo della Geografia nell’analisi delle trasformazioni urbane mediante i sistemi di mapping ideati presso il CST-DiathesisLabdell’Università degli Studi di Bergamo, tra cui quello relativo alla rigenerazione in Lombardia denominato RIFO (www.rifoit.org).
L’Oriocenter – connesso all’Aeroporto internazionale “Il Caravaggio” – è uno dei più grandi centri commerciali europei che ben rappresenta la sua nuova veste di iperluogo che intercetta e coagula varie forme di mobilità (aerea, automobilistica, pedestre) degli abitanti (cittadini, turisti, pendolari, migranti) nel segno dello shopping, dello svago, del lavoro, dei servizi e delle attività culturali prospettandosi nodo di una nuova reticolarità urbana di Bergamo e del suo territorio.
Il Laboratorio cartografico CST-DiathesisLab
Fondato nel 2004 da Emanuela Casti, è un atelier di ricerca e innovazione che studia i sistemi cartografici sotto il profilo teorico e applicativo.
Sperimenta una cartografia che, abbandonando la metrica topografica (topos), proponga quella corografica (chora) per costruire carte che consentano di raggiungere obiettivi politici e sociali, come quello della pianificazione locale partecipata; in pratica, una cartografia concepita come strumento difensivo dei diritti delle collettività locali nei confronti delle società dominanti, in grado di favorire la governance fra gli attori coinvolti e arrivare a incidere sulle asimmetrie del potere dominante (Casti, 2013).
Il suo nome, Diathesis, rimarca tale prospettiva: con la duttilità della lingua greca, prospetta la “descrizione geografica” straboniana e riunisce in sé le accezioni di “organizzazione” (disposizione, ordinamento) e di “idea” (concetto, qualità), richiamando la complessità di una rappresentazione sociale dello spazio. E non basta. La preposizione “δια” indica moto, attraversamento e causalità, caratteristiche inscindibili del mondo contemporaneo.
Con il patrocinio di: Provincia di Bergamo, Comune di Bergamo, Comune di Azzano San Paolo, Comune di Orio al Serio;
Con il contributo di: Fondazione Pesenti, Oriocenter
Con il supporto di: Visit Bergamo, SACBO.
Reinventing cities, presentato il bando di rigenerazione ambientale e urbana
Milano, 25 gennaio 2018 – è stato presentato, presso il Salone d’onore della Triennale, Reinventing cities, il bando internazionale lanciato da C40, cui Milano partecipa insieme ad altre 18 città del mondo, che prevede l’alienazione di siti inutilizzati a favore di progetti di rigenerazione ambientale e urbana.
A professionisti, esperti di settore e soggetti interessati sono state illustrate le caratteristiche e le potenzialità dei cinque siti milanesi candidati: il mercato di Gorla, le Scuderie de Montel, porzioni di via Serio e di via Doria e lo scalo dismesso di Greco. Caratteristica principale del bando, che replica in larga scala l’esperienza realizzata a Parigi, “Reinventer Paris”, è il meccanismo di premialità basato in primo luogo sulla qualità del progetto, e solo in seconda istanza sull’offerta economica.
Oltre a rappresentanti dell’Amministrazione, nel corso della mattinata sono intervenuti Jean-Louis Missika (vicesindaco e assessore all’urbanistica di Parigi), Gianfranco Battisti (Amministratore delegato di FS Sistemi urbani), Caterina Sarfatti (Strategic programmes Manager di C40 cities Climate leadership group), Nicolas Ledoux (Associate director di Algoé e assistente di C40 for Reinventing cities), Marco Dettori (Presidente di Assimpredil Ance) e Paolo Mazzoleni (Presidente dell’Ordine degli architetti di Milano).
Reinventing Cities: lanciato il bando internazionale di rigenerazione ambientale e urbana.
Il bando “Reinventing Cities” lanciato dal network C40 prevede l’alienazione di siti inutilizzati o in stato di degrado da destinare a progetti di rigenerazione ambientale e urbana.
Conferenza Stampa di presentazione del progetto Reinventing Cities a Milano, Courtesy of comune.milano.it
Milano, 16 novembre 2017 – Il mercato di Gorla, le Scuderie de Montel, porzioni di via Serio e di via Doria, lo scalo dismesso di Greco. Sono queste le cinque aree con cui il Comune di Milano partecipa a “Reinventing Cities”, il bando internazionale lanciato da C40 che prevede l’alienazione di siti inutilizzati o in stato di degrado da destinare a progetti di rigenerazione ambientale e urbana, nel rispetto dei principi di sostenibilità e resilienza.
L’iniziativa è stata illustrata a Palazzo Marino dall’Assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura Pierfrancesco Maran e dall’Amministratore Delegato di Climate KIC Kirsten Dunlop. All’incontro hanno preso parte anche l’Amministratore Delegato di FS Sistemi Urbani Gianfranco Battisti e l’architetto Paolo Mazzoleni, neo Presidente dell’Ordine degli Architetti di Milano.
Il bando è rivolto ad architetti, pianificatori urbani, designer, sviluppatori, imprenditori, esperti ambientali, start-uppers, associazioni di vicinato, innovatori e artisti. Obiettivo: dimostrare attraverso le loro proposte che uno sviluppo urbano più sano, verde ed economicamente sostenibile è possibile.
“Come Sindaco, mi aspetto molto dai progetti che saranno presentati per riqualificare i cinque spazi di Milano che abbiamo individuato – ha commentato il Sindaco Sala, vicepresidente C40 -. Designer e creativi hanno ora l’occasione di dare impulso a un nuovo modo di pensare le architetture e l’ambiente urbano, basato su efficienza energetica, attento uso e riuso dei materiali e capacità di rispondere con efficacia agli effetti del cambiamento climatico. Per questo motivo e in considerazione degli importanti ritorni economici a lungo termine, iniziative come Reinventing Cities sono molto utili e strategiche per le nostre città”.
A Milano, oltre a quattro aree di proprietà del Comune già inserite nel Piano delle Alienazioni e Valorizzazioni Immobiliari, è stata individuata l’area ferroviaria di Greco di proprietà di Ferrovie dello Stato Italiane, il cui recupero è già previsto nell’ambito dell’Accordo di Programma per la riqualificazione degli scali ferroviari. Si tratta in tutti e cinque i casi di ambiti periferici ma strategici, che potranno essere valorizzati grazie a investimenti e progetti di alta qualità.
Per ognuna delle cinque aree verrà stabilito un prezzo minimo di vendita. L’avviso pubblico di alienazione si tradurrà in una procedura di selezione sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e tenendo in prevalente considerazione gli aspetti di qualità tecnico-progettuale secondo una serie di criteri e obiettivi come l’efficienza energetica, l’offerta di mobilità sostenibile, l’attenzione al verde e all’agricoltura, i benefici per la comunità. Saranno quindi favoriti i progetti provenienti da team creativi che proporranno soluzioni in grado di combinare innovazione sotto il profilo del clima, architetture di qualità e benefici tangibili per i cittadini.
‘Pensare locale, agire globale’ è il motto del 21° secolo. Lanciando questo concorso globale, concretizziamo questa filosofia, premiando le soluzioni più vivaci e innovative in risposta alle sfide ambientali – ha dichiarato Anne Hidalgo, sindaco di Parigi e presidente di C40 -. ‘Reinventing Cities’ stabilirà nuovi standard di sostenibilità urbana. Chi meglio dei nostri cittadini può immaginare il futuro della propria città? Sono convinta che i progetti vincitori sorprenderanno tutti noi, e presenteranno innovazioni oggi inimmaginabili”.
Situata a sud-est di Milano, a meno di 3 km dal Duomo, via Serio si trova all’interno di un contesto ex industriale che negli ultimi anni ha conosciuto importanti interventi di innovazione e rigenerazione urbana, dalla sede della Fondazione Prada al distretto smart Symbiosis che sarà completato nel 2018. E’ inoltre inclusa nell’area d’azione di Sharing Cities, il progetto europeo che entro il 2020 trasformerà il distretto di Porta Romana-Vettabbia in un quartiere innovativo, e si trova a ridosso dell’area ferroviaria di Porta Romana, che nei prossimi anni sarà trasformata in un nuovo quartiere nell’ambito dell’Accordo di per la riqualificazione degli Scali Ferroviari. La vicinanza con università e centri di ricerca completano il quadro di un distretto a vocazione culturale e di innovazione. L’area ha una superficie di circa 4900 mq, al netto del canale di drenaggio che la attraversa. L’obiettivo dell’Amministrazione è individuare un progetto che tenga conto del processo di trasformazione in corso, con la possibilità di creare sinergie con le attività culturali, di ricerca e innovazione della zona.
Mercato coperto di Gorla (viale Monza)
Il mercato di Gorla si trova sul versante nord-orientale della città, lungo viale Monza, uno dei più importanti assi storici che collega Milano all’area metropolitana e a soli 200 metri dalla stazione MM di Gorla. L’area di circa 970 mq, quasi interamente occupata dall’ edificio dismesso, si trova a ridosso di un quartiere multiculturale recentemente interessato da un processo di rivitalizzazione. Poco più a sud “NoLo” è oggi una delle zone più dinamiche e innovative grazie al fiorire start-up e attività di giovani imprenditori. L’Amministrazione, che ha inserito l’area tra gli obiettivi di “Fare Milano”, intende valorizzare l’area con servizi per il quartiere preferibilmente collegati all’alimentazione e progetti di inclusione sociale, con particolare attenzione al contesto urbano e ambientale.
Via Doria (54-56)
Situata a soli 3 km dal Duomo, a 1,5 km dai nuovi grattacieli di Porta Nuova e a soli 10 minuti a piedi dalla Stazione Centrale, viale Doria si trova in una delle posizioni più strategiche e ben collegate della città. Non distante, inoltre, si svilupperà nei prossimi anni il progetto riqualificazione dei Magazzini Raccordati. Il quartiere è caratterizzato da una popolazione giovane e da un alto tasso di edifici residenziali, con bar, ristoranti, negozi e servizi pubblici e privati. L’area di circa 610 mq è attualmente utilizzata come parcheggio pubblico a pagamento e appare oggi come un piccolo vuoto urbano nella cortina edilizia lungo l’asse che collega la Stazione a piazzale Loreto. Obiettivo dell’amministrazione è individuare soluzioni architettoniche innovative e tecnologiche che siano finalizzate al risparmio energetico e alla riduzione delle emissioni di CO2, oltre che a ridisegnare lo spazio pubblico di viale Doria.
Scuderie De Montel (via Fetonte)
Situato a nord-ovest della città, il complesso delle Scuderie de Montel si trova a ridosso dello Stadio San Siro e dell’Ippodromo e non lontano dalle aree in via di sviluppo Portello-Fiera e City Life. È inoltre prossimo a grandi parchi pubblici come il Bosco in Città, il Parco delle Cave e il Parco di Trenno e dista meno di 1 km dalla fermata della metropolitana San Siro Stadio. L’area di circa 16mila mq è occupata da un edificio storico sottoposti a tutela che rappresenta un esempio significativo dello stile liberty del primo Novecento a Milano. L’obiettivo dell’Amministrazione è individuare un progetto che, partendo dal recupero dell’ edificio, valorizzi il sito con attività legate allo sport e al tempo libero, in continuità con le caratteristiche principali della zona.
Scalo Ferroviario Greco-Breda
Greco-Breda è uno dei sette scali ferroviari che verrà riqualificato attraverso l’Accordo di Programma sottoscritto a giugno tra Comune di Milano, Regione Lombardia e Ferrovie dello Stato Italiane, Rete Ferroviaria Italiana e FS Sistemi Urbani, proprietaria delle aree. Il sito di 62.189 mq si trova a nord-est della città in corrispondenza della stazione ferroviaria Greco-Pirelli, nodo strategico per i collegamenti con la città metropolitana, e prossimo al quartiere storico di Precotto, il Campus universitario della Statale, il teatro Arcimboldi, il Pirelli Hangar Centro Bicocca, il Bicocca Village. Secondo l’Accordo di Programma, la progettazione urbanistica dell’area dovrà avere una vocazione legata all’housing sociale (comprese residenze universitarie). Per la parte edificabile, infatti, si dovranno prevedere almeno 21mila mq di alloggi a prezzi accessibili, in particolare per studenti, mentre il 60% (37.313 mq) di superficie sarà destinato a verde e spazi pubblici. La riqualificazione dell’ex scalo consentirà inoltre di ridurre il traffico veicolare e promuovere l’uso di metodi di trasporto sostenibili, superando la barriera ferroviaria per consentire migliori collegamenti pedonali e ciclabili in tutto il quartiere. Il sito sarà in vendita con i suoi diritti di costruzione, con un prezzo minimo, ancora da definire, stabilito dalla proprietà.
Il Rapporto ISPRA 2017 sul consumo di suolo in Italia.
22 giugno 2017 – l’ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha presentato alla Camera i dati del rapporto sul consumo di suolo del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), una raccolta di dati aggiornati, prodotti con un dettaglio a scala nazionale, regionale e comunale, che vede ISPRA insieme alle Agenzie per la protezione dell’ambiente delle Regioni e delle Province Autonome, in un lavoro congiunto di monitoraggio.
ISPRA ha presentato in conferenza stampa presso la Camera i dati del rapporto sul consumo di suolo del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA)
Da novembre 2015 a maggio 2016, nonostante la crisi economica che ne ha rallentato la velocità, l’Italia ha consumato quasi 30 ettari di suolo al giorno, per un totale di 5 mila ettari di territorio. Come se in pochi mesi avessimo costruito 200.000 villette.
Pur con una velocità ridotta, che si attesta quest’anno sui 3 m2 al secondo, il consumo di suolo continua inesorabilmente ad aumentare cancellando, al 2016, 23 mila km2 (pari alla dimensione di Campania, Molise e Liguria messe insieme), il 7,6% del territorio nazionale. E il futuro non è roseo.
Le previsioni dell’ISPRA, che ha ipotizzato gli scenari di trasformazione del territorio italiano al 2050, parlano, nel migliore dei casi (interventi normativi significativi e azioni conseguenti che possano portare a una progressiva e lineare riduzione della velocità di cambiamento dell’uso del suolo), di una perdita di ulteriori 1.635 km2 , di 3.270 km2 in caso si mantenesse la bassa velocità di consumo dettata dalla crisi economica e di 8.326 km2 nel caso in cui la ripresa economica riportasse la velocità al valore di 8 m2 al secondo registrato negli ultimi decenni.
Focus sulla Lombardia
In tutto sono 15 le regioni che hanno perso una percentuale di suolo superiore al 5%; tra queste Lombardia (con oltre il 12%) e gli incrementi maggiori in valori assoluti, sono avvenuti sempre in Lombardia (648 ettari di nuove superfici artificiali).
La Lombardia, per caratteristiche territoriali e densità di popolazione, produttiva e infrastrutturale, si conferma la regione italiana con i valori assoluti e percentuali più alti di suolo consumato. L’incremento relativo annuale di consumo di suolo nel periodo considerato risulta invece leggermente inferiore alla media nazionale.
Le province lombarde con le percentuali di consumo di suolo maggiore risultano essere quelle maggiormente popolate e industrializzate. Alla scala comunale, i valori più elevati di consumo di suolo sono spesso associati all’impatto locale di nuovi vasti insediamenti produttivi e infrastrutture di trasporto.
Nonostante gli alti tassi assoluti e percentuali di consumo di suolo, il consumo pro-capite e il suo incremento annuale risulta inferiore alla media nazionale. Il fenomeno del consumo di suolo nel territorio lombardo, pur confermandosi di entità significativa, evidenzia un trend decrescente (desumibile dal confronto delle ultime cartografie regionali di uso e copertura del suolo).
Periferie a Bergamo. Convegno: “Corpi santi” e verde agricolo urbano per una rigenerazione sostenibile
28 gennaio 2017 Aula Magna, Piazzale Sant’Agostino Università degli Studi di Bergamo
L’obiettivo del Convegno
L’obiettivo del Convegno non è solo quello di mettere a fuoco i contenuti storici, ambientali, naturalistici e progettuali della città e del suo contesto; ma anche di mostrare l’impegno dell’Università per instaurare un dialogo produttivo con il Territorio sul tema della rigenerazione delle periferie.
Nelle grandi metropoli italiane, il boom economico degli anni Sessanta e Settanta ha dato origine a periferie urbane anonime e uniformate che oggi richiedono interventi rigenerativi radicali.
Bergamo e il suo hinterland invece si caratterizzano per una forte storicizzazione delle periferie, per la presenza degli antichi Corpi Santi e del verde agricolo urbano a loro connesso.
Questi insediamenti collocati fuori le mura cittadine appartenevano alle congregazioni ecclesiastiche; assolvevano a particolari produzioni urbane, orticole e manifatturiere, spesso assieme a prestigiose dimore, e per queste ragioni, hanno beneficiato nel tempo di esenzioni fiscali e di una particolare autonomia amministrativa.
Tale retaggio è tutt’ora presente sia nel loro impianto urbano, sia nel verde agricolo che li circonda, sia, soprattutto, nel senso di appartenenza dei loro abitanti. Difficile definire come periferie i quartieri di Redona, Boccaleone, Campagnola, Colognola, Grumello del piano; in quanto conservano il carattere dei nuclei storici da cui traggono origine.
La struttura a rete della città contemporanea ha assunto da questa maglia policentrica una matrice formale evidente.
Rigenerare la periferia oggi
Ed è per questo che nel rigenerare oggi la «periferia» di Bergamo è indispensabile tener conto di questa sua grammatica territoriale, rintracciabile nella sua geografia e nella sua storia.
La specifica vocazione paesaggistica che la città orobica ha conservato, sia dentro sia fuori dalle mura, mediante un’efficiente struttura di tutela come il Parco dei Colli; permette inoltre di riconoscere le aree di naturalità, come quelle agricole urbane, i boschi e persino i vuoti come forte presenza di un tessuto connettivo per il futuro della città sostenibile.
E infatti la presenza del verde urbano e del patrimonio architettonico e naturalistico disseminato rende il territorio di Bergamo un laboratorio ideale per sperimentare proposte di rigenerazione – come quella di Chorus Life firmata dall’architetto Joseph Di Pasquale – tanto innovative quanto capaci di valorizzare il senso storico, ambientale e geografico del paesaggio intero.
Il CST-Centro Studi sul Territorio
Il CST-Centro Studi sul Territorio si è dedicato a questi temi, già dal 2001, epoca della sua fondazione e ideazione ad opera di Lelio Pagani. Tali studi si sono consolidati teoricamente e ampliati interdisciplinarmente, offrendosi ora alla prova della progettazione e dell’operatività.
Il Convegno annuale è un’occasione per illustrare tali competenze e portarle alla discussione di specialisti, amministratori ed attori interessati alla città nel suo intreccio di architetture di pietra e vegetali e nella sua commistione di elementi che mostrano il passato per interpretare il futuro.
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